Noi non le dimentichiamo: campagna sulla violenza contro donne
Pubblicato da Alberto
La Fondazione Pangea Onlus, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lancia un’importante campagna sociale chiamata “Noi non le dimentichiamo”.
Essa si articola su tutti i media classici (stampa, video e radio), ma punta molto sul web, grazie a un cartoon e a un minisito opera del sito d’arte indipendente e di strategie virali Gordo.it.
Ovviamente la campagna merita tutta la mia attenzione per il suo valore sociale ma anche per l’ottica web 2.0 del sito che la promuove all’insegna dell’interattività.
L’aspetto “virale” della diffusione dei contenuti risalta in una pagina specifica dove è possibile prelevare il video (vedi sopra), lo spot audio e i banner da inserire in una pagina web tramite i relativi codici embed.
Un’iniziativa da dieci e lode, pensata per la diffusione via web. Invito dunque gli amici blogger più sensibili verso certe tematiche sociali a contribuire alla sua promozione. Gli elementi per innescare una campagna virale ci sono tutti.
Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.
Pubblicato giovedì 8 Novembre 2007 alle 10:31
Video bellissimi, molto efficaci.
complimenti a Pangea e, ovviamente, all’intervista doppia! 🙂
Pubblicato venerdì 9 Novembre 2007 alle 02:14
Grazie per il tuo messaggio.
Lo segnalerò all’interno del mio forum dove qualche settimana fa abbiamo aperto una discussione sulla condizione delle donne afghane. Se ti va di contribuire alla discussione sei il benvenuto. ciao. Ivan 😉
Pubblicato venerdì 9 Novembre 2007 alle 06:55
grazie! fammi avere il link esatto se puoi
Pubblicato venerdì 9 Novembre 2007 alle 12:07
Inserito… non so se posso inviarti il link qui… comunque eccolo http://storia.archeologia.com/forum/storia-contemporanea-sezione-generica/70-storia-donne-afghane-4.html
Ciao 🙂
Pubblicato venerdì 17 Aprile 2009 alle 13:33
L’invasione dell’Iraq da parte degli Americani, ha, nonostante tutto, fatto temere la nascita di una nuova repubblica islamica nella regine;l’Iraq, l’antica Mesopotamia, rischiava di diventare come il vicino Iran.
La condizione della donna in Iraq sarebbe così ulteriormente peggiorata in uno dei pochi Stati della regione dove le donne hanno almeno qualche libertà.
Le nazioni occidentali trattano questa situazione molto severamente, è quasi la prima questione che viene posta al mondo arabo e spesso generatrice di tensioni.
In Italia, nel 1900, con l’introduzione del suffragio universale, finì il lungo cammino delle conquiste della parità tra uomini e donne, che adesso è sicuramente raggiunto nella nostra società.
E’ difficiel per un occidentale accettare a cuor leggero certe notizie come alcune di quelle che arrivano da zone come l’Afghanistan e il Pakistan.
Credo non sia universalmente risaputo ma è un fatto che l’invasione dell’Afghanistan da parte delle forze occidentali al tempo dei Talebani sia stato dovuto almeno in parte al grave deterioramento della condizione delle donne afgane.
Guardando alla storia dei popoli d’Europa risulta facile prevedere che l’Occidente continuerà a rimanere molto attente alla questione, e, da italiano mi permetto di prevedere, lo rimarrà fino ad una soluzione del problema.