soZiety: imparare le lingue tramite Skype



Un lettore, Mario, in un commento sul mio post su Itaki, mi segnala lo strumento per l’apprendimento delle lingue soZiety.

soZiety, è facile da usare e, basandosi su Skype, non si ha nemmeno bisogno di installare alcun software, basta indicare i requisiti della persona con cui si vuol parlare, lingua madre e lingua da apprendere.

Col la registrazione andiamo a far parte del nutrito database di soZiety. Mario sostiene che è divertente e che ha ricevuto aiuto nell’usarlo, ovviamente è necessario disporre di un account con Skype. Mi pare proprio un’idea intelligente.

Oltre il già citato Italki, fioriscono applicazioni web simili per l’apprendimento delle lingue straniere.

Segnalo anche Babilonic, per le lingue principali e place4langs, un’applicazione in stile web 2.0 in cui cercare persone per praticare scambi linguistici online con studenti o professori, scegliendo non solo l’idioma da praticare ma anche la città di residenza del nostro interlocutore.


WizIQ: il cerca professori



WizIQ è uno strumento online per persone avide di conoscenza.

In WizIQ si possono cercare professori di svariate discipline. Quando si trova il maestro desiderato vi possiamo interagire attraverso una lavagna virtuale, sfruttando la possibilità di scambiarsi messaggi e documenti.

Le materie e i gradi di scuola sono molteplici e se siete insegnanti potete registrarvi e fare in modo di essere contattati. Gli studenti possono segnalare i tutors che ritengono migliori.

WizIQ è una ventata di novità, un’idea fresca nel già dinamicissimo mondo dell’elearning.


Web Links n° 5


Quinto appuntamento con Web Links, rubrica del blog dove segnalo le notizie e siti più interessanti di cui vengo a conoscenza che non riesco (o non voglio) segnalare in un post.

Chi è interessato a tutti i miei links può consultarli sul mio del.icio.us e magari sottoscriverli.

  • PSS!, personal search syndication, generatore di motori di ricerca personalizzati;
  • Formsite, potente generatore di form per siti web;
  • Egnyte, servizio per l’integrazione, la condivisione il backup e la sincronizzazione di documenti desktop via web;
  • Authorstream; condivisione di presentazioni PowerPoint online concorrente di SlideShare;
  • WriteWith, servizio web 2.0 per l’upload e la stesura di documenti di testo online in forma collaborativa;
  • Geodetector, statistiche per siti web che identifica e traccia i visitatori dalla provenienza e impedisce il traffico fraudolento;
  • Firefox Inside Firefox, trucco su come aprire Firefox dentro Firefox…;
  • Digipen, giochi anche educativi creati dagli studenti dell’Institute of technology di Singapore;
  • Slidez, potente strumento per la creazione di portfoli, albums e slideshows professionali online;
  • Celebrities ciccione, con Potoshop…;
  • Ufem, piattaforma blogging per sole donne;
  • G.ho.st, Glodal Hosting Operating System, ossia computer virtuale online;
  • Trikir, clone di Twitter spagnolo;
  • MySay clone di Twitter con messaggi vocali per cellulare;
  • MapMyName, biglietti da visita su mappa geografica;
  • Deskload, organizzatore online di segnalibri tramite icona come in un desktop;
  • Critical Metrics, ascolti e recensioni musicali, charts, playlist;
  • Zooof, generatore di alberi genealogici multilingue.

ImgRed: hosting di immagini da URL



ImgRed è un interessante servizio gratuito per ospitare immagini già residenti online per evitare il malcostume del cosiddetto hotlinking (copiare la URL dell’immagine da un sito facendo consumare la banda al sito stesso da cui proviene).

Basta inserire prima dell’URL della foto la stringa del link di ImageRed. Se per esempio volete utilizzare l’immagine sopra dovete appropiarvi della stringa http://imgred.com/http://…ImgRed2.png (clicca sull’immagine per vedere gli esempi di codice).

Le immagini sono rese nella loro dimensione originale e in thumbnail (codice da anteporre: http://imgred.com/tn/).


PDFfiller: riempire moduli in PDF direttamente online



Non vi è mai capitato di dover riempire un modulo in PDF con testo scritto per poterlo utilizzare per esempio per una domanda, una richiesta, un certificato?

Si deve scaricare, stampare, riempire a mano o inserirlo in una vecchia macchina da scrivere (ne esistono ancora?) e spedirlo con i sistemi ordinari.

Se invece desiderate compiere questi passi direttamente da internet, allora PDFfiller fa al caso vostro.

Si carica un modulo in PDFfiller, lo si riempie proprio come con una macchina da scrivere virtuale e lo si utilizza bello e pronto per stamparlo, spedirlo e utilizzarlo direttamente dal vostro computer.

Utile e produttivo.


Il Ministrero dell’Istruzione considera Internet come una droga

Leggo su Punto Informatico questa sconcertante notizia: La scuola tratta Internet come una droga. La riporto integralmente sotto:

Roma – È una novità di questi giorni la pubblicazione del piano triennale per il “benessere dello studente” del quale sono state pubblicate le linee guida dal ministero dell’Istruzione. Linee guida che possono lasciare a bocca aperta chi le legge.

Scrive Alessandro a Punto Informatico: “ho ascoltato questa mattina alla radio il Ministro Fioroni e sono rimasto allibito”. Il motivo? È presto detto. Nel documento si fa esplicito riferimento al piano nazionale del ministero della Salute Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari per il quale “sono in fase di realizzazione le seguenti attività”:

Presentazione delle linee guida nazionali congiunte rivolte agli operatori della scuola e della salute per prevenire l’obesità e i disturbi dell’alimentazione (anoressia e bulimia) e prevenire i fenomeni di dipendenza (droghe, alcool, tabacco, farmaci, doping, internet).

“Ora ho capito finalmente – sottolinea Alessandro – come mai è stata staccata la rete internet delle scuole (vedi articolo su Punto Informatico). Sono allibito da questa retromarcia sulla tecnologia (assimilandola alla droga !!!!!) che le scuole stanno compiendo”.

Difficile dire se sia una retromarcia, di certo gli annunci su Internet che arrivano dal ministero dell’Istruzione in questi mesi hanno sorpreso molti. Ma forse una logica c’è. Magari qualcuno la scoprirà.

Paolo De Andreis

Rimango stupefatto e sconcertato. Dopo le circolari che invitano i professori a trasformarsi in carabinieri e a sequestrare costosi telefonini (neanche le stesse forze dell’ordine hanno tale potere) stabilendo essi stessi i criteri per farlo, dopo aver demonizzato YouTube e Google Video nella giusta crociata contro il bullismo, scagliandosi contro il mezzo e non contro il malcostume di quanti lo adoperano, dopo la figuraccia rimediata dal Ministro quando il suo sito personale, lasciato in mano ad improvvisati amministratori, fu tempestato da pornografia, ci mancava pure questa…

Come ho già avuto modo di dire in queste pagine, da insegnante sono proprio stufo di sentire continuamente notizie sul bullismo, spesso stravolte e strumentalizzate dai media.

Si demonizza il mezzo (il cellulare, internet), le colpe ricadono sulla scuola, come se fosse l’unica istituzione a cui demandare l’educazione dei nostri figli. Troppo comodo e poco costruttivo.

Dopo aver invocato misure restrittive “alla cinese” riguardo la politica per internet per poi fare una parziale retromarcia, arriva quest’ultima perla: internet come una droga.

Da appasionato, insegnante, operatore che ogni giorno si dedica con passione a trasmettere un messaggio positivo e possibilmente educativo riguardo le nuove tecnologie, mi sento colpito nel mio mondo, colpito ed affondato.

L’improvvisazione e l’estemporaneità di certi giudizi denota la totale ignoranza di gran parte dei nostri politici riguardo l’uso della Rete.

E’ triste constatre che mentre Eurostat diffonde dati secondo cui l’Italia è un Paese arretrato nell’uso di Internet e sulla conoscenza del computer da parte dei giovani della fascia di età tra 16 e 24 anni, mentre si sottraggono continuamente fondi alla scuole le quali non possono investire in infrastrutture tecnologiche e i cui laboratori d’informativa, spesso del tutto assenti, versano in condizioni di totale obsolescenza, l’unica iniziativa per tutelare il “benessere dello studente” sia quella di dirci che Internet è soltanto una forma di dipendeza assimilabile alla droga.

Mi piacerebbe sapere invece, cosa pensa di inventarsi il Ministro (quando smetterà di circondarsi di cattivi ed improvvisati consiglieri) per portare la scuola italiana almeno al livello della media europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione?

Posso di certo sbagliarmi e chiedo scusa per lo sfogo.


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