Archivio per la tag 'citizen journalism'
Storify: raccontare e condividere storie attraverso i social media
Pubblicato da Alberto
Storify è uno straordinario strumento che consente di raccontare e condividere storie attraverso i social media.
Si tratta di un servizio che appassionerà gli amanti del web2.0, i blogger e soprattutto chi si dedica al citizen journalism, ovvero il cosiddetto giornalismo partecipativo.
In modo semplice ed intuitivo, infatti, è possibile creare contenuti professionali e condivisibili includendo con un semplice drag&drop, news, post, tweet, update di FaceBook, le foto di Flickr, i video di YouTube e tanto altro in un’unica pagina da condividere tramite codice embed (vedi video demo).
Per testimoniare la qualità del servizio basta dire che lo streaming delle storie raccontate da Storify sono state usate di recente dai mostri sacri dell’informazione americana come il The New York Times, il The Washington Post e da Al Jazeera.
I racconti, ovviamente, possono a loro volta essere condivisi nelle reti sociali alla Twitter o FaceBook. Chi si registra, come in ogni social network che si rispetti, potrà accrescere la propria sfera sociale condividendo il flusso delle notizie con altri utenti.
Storify è un servizio appena reso pubblico e del tutto gratuito.
YouBama: YouTube+Digg+Obama, campagna elettorale generata dal basso
Pubblicato da Alberto
YouBama è uno dei tanti esempi di citizen journalism (giornalismo partecipativo) all’americana.
Concepito da due studenti della Stanford University, è un sito che permette ai sostenitori del popolare candidato democratico Barak Obama di caricare video in cui spiegano perché sostenerlo. Essi possono essere votati in stile Digg.
Si tratta dunque di una video campagna elettorale generata dal basso.
In sostanza YouBama aggrega filmati già presenti nei servizi di video sharing. Molti sono di personaggi famosi dello star system statunitense, molti altri di gente comune, persino di bambini.
Rappresenta fedelmente la YouTube generation americana e non a caso Obama ha molti sostenitori tra le giovani generazioni.
Mi chiedo, è possibile trasportare un modello simile anche in Italia? Valutando il fenomeno Grillo parrebbe di sì.
Ma come si potrebbero chiamare i canali dei politici italiani? Qui nasce il problema: Veltrube, Tuberlu, ProTube, FinTube, MasTube, CasiTube…
Credo che con l’aria che si respira nel Bel Paese in questi giorni avrebbero il loro bel da fare nel moderare gli insulti…
Non so se esiste anche un BlackTube, ma RedTube è sicuramente un canale luci rosse!
Sbizzarrite la vostra fantasia, inventatevi un nome decente, si accettano volentieri segnalazioni.
Via | TechCrunch