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Quanto conta il marketing nella telefonia?

Avete presente Google Nexus One? Ha venduto solamente 20,000 pezzi nella prima settimana di lancio, che sono pochissimi se consideriamo le vendite registrate dai diretti concorrenti.

Il cellulare non è da buttare via, anzi, ha delle caratteristiche tecniche fortissime e di tutto rispetto e da un certo punto di vista altamente innovative. Allora perché ha venduto così poco?

Google ha deciso di vendere il suo cellulare inizialmente solamente attraverso internet e quindi su ordinazione. Non si è accorto che così facendo ha tagliato fuori una fetta di mercato grandissima? Ci sono stati creati pochissimi spot televisivi, pochissimi annunci su riviste, in poche parole pochissimo marketing!

HTC ha collaborato alla creazione di quel telefono e intuendone le potenzialità ha sviluppato HTC Desire, un cellulare sostanzialmente uguale sotto quasi ogni punto di vista.

Forse l’azienda taiwanese intuendone la potenzialità ha capito anche i difetti del piano manageriale di BigG e intende sfruttare questo “buco” a suo vantaggio.

Il piano marketing di HTC è nettamente superiore: molta più attesa per il prodotto, molta più informazione, molto più desiderio, ma soprattutto il telefono sarà venduto in tutti i negozi! Data la validità del dispositivo non ci sarebbe niente di strano se facesse registrare numeri di vendite da record! E molti esperti credono proprio accadrà questo!

Quindi il marketing e la promozione contano ancora qualcosa! Parliamo sostanzialmente di due cellulari uguali sia nel design che nel sistema operativo (entrambi montano Android alla versione 2.1), ma se ci sarà differenza di vendite sarà certamente grazie alla promozione.

Da escludere si tratti di differenza di brand dato che da una parte abbiamo HTC e dall’altra Google e in Italia dovrebbe vincere certamente il secondo!

Guest post a cura di News Cellulari.

BuzzCanTweet: sincronizzare Google Buzz con Twitter

BuzzCanTweet è un servizio che consente di sincronizzare Google Buzz con Twitter.

Quello che serve, ovviamente, è disporre di un account Google e di un account Twitter.

Basta essere accreditati ai due servizi e per condividere i post di Buzz in Twitter basterà marcarli con l’hashtag #Twitter.

Se il messaggio sarà più lungo di 140 caratteri sarà condiviso tramite un link breve generato da Bit.ly (anche da un account specifico dello strumento accorcia URL).

Buzz can tweet è un servizio gratuito che non richiede registrazione diretta.

Google: la bestia affamata

The Beast File: Google è un inquietante video proposto da Hungry Beast, un programma d’informazione di ABC1 Australia.

Il filmato definisce Google come un gigante pubblicitario il cui principale scopo è conoscere tutto degli utenti per proporre pubblicità mirata.

Si forniscono una serie di dati riguardanti il colosso fagocitante, la bestia affamata: 450.000 server soltanto nel 2006 e 2 miliardi ri ricerche al giorno nel 2009.

Google vuol sapere ogni cosa riguardo il nostro telefono cellulare, le nostre email, la nostra intera vita digitale e per questo fornisce software per cellulari e computer.

Google vuol vendere energia elettrica, velocizzare esponenzialmente la velocità di connessione ad internet e via dicendo.

In buona sostanza Google, novello Grande Fratello, spia la nostra e vita e ne condiziona le scelte.

137 anni di Popular Science Magazine online

La rivista scientifica Popular Science, grazie ad un accordo con Google, mette a disposizione il suo archivio di pubblicazioni cartacee direttamente online.

In pratica sono disponibili tutti i numeri a partire dal lontano 1872 fino a oggi. Il tutto gratuitamente!

L’archivio digitale è composto dalle scansioni di tutte le pagine di tutti numeri, indicizzati per favorire la ricerca.

Tutta la conoscenza scientifica e tecnologica degli ultimi 137 anni, dunque, risulta a portata di mano.

Una risorsa non solo per studiosi, docenti e appassionati.

Il magazine può essere navigato tramite l’archivio diretto e l’apposito motore di ricerca i cui risultati sono mostrati tramite un apposito visualizzatore delle pagine di Popular Science.

Tutto Google in un’immagine

Vanno sempre più di moda le infografie (o infografici) ossia le rappresentazioni grafiche attraverso immagini di notizie e di dati per renderli più chiari, usabili e fruibili.

Pingdom propone Google facts and figures, ovvero quello che si potrebbe definire tutto Google in un’immagine.

Inutile elencare le statistiche proposte, meglio dare un’occhiata per capire quanto sia gigantesco il volume dei dati generati dal colosso di Mountain View (clicca sull’immagine per ingrandire).

Buzrr: un tracker per Google Buzz

Buzrr nasce con l’intento di diventare quello che è già Tweetmeme per Twitter, ossia un tracker per Google Buzz.

In buona sostanza è un servizio che traccia i meme più rilevati, più condivisi e postati in Buzz con la possibilità, attraverso un aposito bottone di condividerli nuovamente nel nostro flusso.

In questo modo Buzrr, se ben gestito, può affermarsi come fonte propria di notizie interessanti e fresche dal web.

Di sicuro nasceranno strumenti concorrenti, ameno che non ci pensi Google direttamente… Vedremo chi alla lunga la spunterà.

Via | readwriteweb

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Maestro Alberto Scuola Primaria

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