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PageRank, ossia lo strumento di dissuasione di Google
Pubblicato da Alberto
In questi giorni nella blogosfera non si fa altro che parlare di PageRank e di penalizzazioni a causa della vendita di link. La mia lo già detta a suo tempo nel Manifesto per l’abolizione del PageRank e non ho certo cambiato idea: la classifica che esso genera è del tutto adulterata.
A titolo esplicativo, riporto due interessanti punti di vista a riguardo, quello “belligerante” del buon Napolux e quello tecnico di Robin Good, entrambi illustri vittime di Google. Mi preme tuttavia lasciare una considerazione personale.
Il padrone della rete, Google, si limita ad eseguire alla lettera la politica di qualsiasi impresa commerciale, vuole mettere alla corda i concorrenti con tutti i mezzi a sua disposizione. Evidentemente sta usando il PR come mezzo di dissuasione.
Se nel tuo blog vendi link di testo di Text Link Ads o simili, automaticamente Google ti abbassa il PR: il PR è un indice di Google, non di internet.
Non capisco quindi chi si inalbera, Google è un gigante ma non è l’autorità assoluta di internet, come non lo è Microsoft per il mercato del software. Chi pensa di battersi contro per una rete migliore e più giusta conduce la battaglia di Don Chisciotte.
Pertanto le ovvie possibilità di scelta sono due:
- mi interessa il PR, allora faccio di tutto per sottostare alla policy di Google;
- me ne infischio del PR e continuo a vendere link di testo.
La confusione si genera quando si mescola il PageRank alle classifiche della blogosfera. Queste non saranno mai e poi mai perfette e si può discutere se includere l’indice di Google come autorevole sistema di valutazione oppure no.
Una brutta gatta da pelare per i SEO professionisti…
Intanto l’attesa attualizzazione generalizzata del PR deve essersi completata e stamattina ho scoperto che questo blog è passato da PR4 a PR5.
Un paio di link per calcolare il PR: Live PR e Google Pagerank Calculator.
Mapicon Factory: generatore di icone per mappe geografiche
Pubblicato da Alberto
Mapicon Factory è un comodo generatore di mapicon (chiamati anche marker), ossia di quei spilli virtuali che si adoperano come marcatori per indicare un luogo preciso in una mappa geografica.
Le iconcine personalizzate in dimensione, colore, forma e simbolo, possono essere così usate in servizi come Google Maps, Yahoo Maps e compagnia bella.
Via | FeedMyApp
Googlepolio
Pubblicato da Alberto
Accendo il computer. La prime cose che faccio sono controllare la posta in Gmail, leggere feed in Google Reader. Poi do una sbirciatina alle statistiche in Google Analytics e guardo se ho realizzato qualcosa in Google Adsense ma mi sa che dovrò fare una campagna pubblicitaria in Google Adwords…
Sono un po’ stufo del mio Google Group, troppe email!
Ho un sacco di cose arretrate da fare: caricare un video in Google YouTube, foto in Google Picasa… me ne serve una da inserire nel mio Google Blogger, ma prima la geolocalizzerò in Google Maps.
Devo anche scrivere una relazione, lo farò con Google Docs così potrò trovarla sempre online, ho già fatto un paio di grafici con Google Spredsheet e una presentazione con Google Presentation.
Ho dato un’occhiata anche al mio motore di ricerca personalizzato creato con Google Coop e ne ho inserito il gadget nella mia startpage in iGoogle. Tanto che c’ero ho letto le mie Google News personalizzate.
Non devo dimenticare di scaricare Google Earth, ho intenzione di usarlo domani a scuola con i ragazzi, magari gli farò dare uno sguardo pure a Google Mars e a Google Moon.
Ho cercato in Google un sistema per creare una pagina web al volo in internet e ho trovato Google Page Creator.
Ultimamente ho troppi impegni ragazzi, la mia agenda che gestisco con Google Calendar è stracolma…
Twitter mi ha un po’ stufato, per fortuna presto potrò usare Google Jaiku e magari spedire messaggi dal Google Phone, speriamo che esca per Natale!
Che dire, per spiegare tutto su Google ci vorrebbe qualcosa di utile, magari un Google Wiki.
Manifesto per l’abolizione del PageRank
Pubblicato da Alberto
Il PageRank di Google non viene aggiornato dallo scorso aprile. Di solito è attualizzato ogni tre mesi e quindi c’è un grande ritardo.
Forse Google ha deciso di eliminare il Page Rank? Magari!
Penso infatti che molti blogger e webmaster sarebbero a favore della sua abolizione, poiché ormai la classifica che esso genera è del tutto adulterata e visto che lo stesso Google ha contribuito nell’irrefrenabile opera di degrado del suo famoso indice di popolarità.
Se originariamente il PageRank intendeva valorizzare un sito internet in base a i link ricevuti, ora, a causa della deprecabile pratica dello scambio di link per interessi commerciali, la sua efficacia è fasulla, non corrisponde alla realtà.
Non mi riferisco tanto allo scambio di link tra blogger che hanno interessi comuni più o meno vaghi (anche se qualcuno mostra di esagerare), quanto alle opinabili strategie che spingono al mercantaggio dello scambio di link o, addirittura, alla compravendita.
Tutto ciò ha prodotto in Rete un panorama adulterato e confuso. Google in passato ha provato a limitare questa pratica generalizzata, in modo anche traumatico cancellando l’indicizzazione di alcuni siti web.
Il Page Rank è stato per Google la classica zappata nei piedi, l’ingresso in un vicolo cieco.
Spero che il ritardo del suo aggiornamento sia dovuto alla decisione di eliminarlo o perlomeno alla volontà di di trovare una strategia più pulita e trasparente per valutare il “rango” di una pagina web.
Una delle figure responsabili di Google, Matt Cutts, non lascia ben sperare parlando soltanto di un ritardo.
Questo blog, nel momento in cui scrivo, è l’unico dei primi cento nella classifica di BlogBabel con PR 4. Non che m’interessi particolarmente scalare posizioni, ma, in considerazione del valore assegnato a questo indice, penso sia un mezzo miracolo.
Se il Page Rank continuerà ad essere usato da Google così come è strutturato continuerà a proliferare anche l’usanza dello scambio e della compravendita di link: è un fatto fisiologico e naturale.
Shared Stuff: condivisione di pagine web secondo Google
Pubblicato da Alberto
L’ultima delle infinite proposte di Google si chiama Shared Stuff. Si tratta di in servizio di social bookmarking che permette di condividere una pagina web rapidamente con altre perone.
Si installa tramite bookmarklet da trascinare nella barra dei segnalibri. Quando, durante la navigazione, si trova una pagina da segnare ad un amico, clicchiamo sul pulsante e possiamo inviare il link tramite posta elettronica.
Il servizio si integra alla perfezione con Gmail, poiché ne sfrutta la rubrica. Pertanto è facilissimo reperire il nominativo dell’amico o del collega cui vogliamo spedire il link.
Shared Stuff consente di salvare le pagine e tiene traccia anche di quelle delle persone che si conoscono, ovvero dei nostri contatti in Gmail. Google si comporta ancora da Grande Fratello, ma offrendo in questa occasione uno strumento molto utile e estremamente dinamico.
In aggiunta c’è la possibilità di salvare i link nei servizi veri e propri di social bookmarking: Delicious, digg, Facebook, Furl, Reddit, Social Poster.
Si può creare anche un semplice profilo con un’immagine personalizzata e scegliere se rendere pubbliche o private le pagine salvate.
Utile.
Come spiegare Google Docs alla mamma
Pubblicato da Alberto
Stavolta è direttamente Google dal suo canale video su YouTube, sebbene sempre tramite Common Craft, a spiegarci il funzionamento di Google Docs e più in generale dell’office online.
Il breve video tutorial è in un Inglese piuttosto semplice e comprensibile. C’è un importante il dettaglio: si cita già “presentation” ossia l’applicazione web di Google destinata alla creazione di presentazioni online, una sorta di PowerPoint via web lanciata proprio in queste ore in rete in rete.
Il video, infatti, è usato proprio per accompagnare il lancio di Presentation.
Molto ben fatto, è realizzato con l’uso di foglietti di carta con disegni e ritagli di schermate.
Vedi anche:
- Come spiegare l’RSS alla mamma
- Come spiegare del.icio.us alla mamma
- Come spiegare un wiki alla mamma
- Come spiegare le reti sociali alla mamma