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Scratch: ambiente di programmazione visuale per bambini



Il collega insegnante Roberto Marcolin (aka Nilocram), già autore della versione italiana di Didapages, un programma che permette di creare libri multimediali e interattivi soprattutto per usi educativi mi segnala Scartch, un software open source, più precisamente un ambiente di programmazione visuale, sviluppato da un gruppo di ricerca presso il Multimedia Lab del MIT di Boston.

Riporto integralmente la sua recensione.

“Scratch usa dei mattoncini simili al Lego o ai pezzi del puzzle per costruire progetti multimediali che mettono assieme immagini, suoni, video ecc.. Il suo nome deriva proprio dalla tecnica dei disk jockey hip-hop che mixano i dischi facendoli ruotare con le mani. L’obiettivo fondamentale è quello di sviluppare nei bambini anche le abilità creative nell’uso dei computer, seguendo le indicazioni del costruzionismo di Seymour Papert; si può considerare Scratch uno sviluppo multimediale del vecchio Logo.

La prima edizione ufficiale è uscita a gennaio ed è disponibile per Mac e Windows (lo sviluppo di una versione Linux è comunque in programma); è possibile scegliere tra diverse lingue per i nomi dei mattoncini (che poi servono a costruire gli script) e, incredibile a dirsi, c’è anche l’italiano (la traduzione dei mattoncini è di Mauro Di Blasi).

Il sito di Scartch è costruito sul modello del web 2.0: non solo è possibile scaricare il programma, ma la registrazione al sito permette di scaricare i progetti messi in condivisione dagli altri utenti, di inserire e condividere i propri progetti, di contattare gli altri utenti ecc.. Una volta scaricati in locale i progetti possono essere smontati e modificati con Scratch.

Il programma è basato su Java, per visualizzare i diversi progetti presenti nel sito occorre installare il runtime Java.

Seguivo da un po’ l’evolversi del progetto, così ho pensato di tradurre in italiano un tutorial introduttivo, lo trovi in rete a questo indirizzo, oppure puoi scaricarlo in formato .pdf insieme ad altri documenti di presentazione da qui.

I progetti di Scratch sono applet Java, perciò possono essere inseriti in pagine html, puoi vedere un piccolo esempio qui

Scratch è stato sviluppato dal gruppo di ricerca del Medialab sulla base di Squeak, un ambiente di sviluppo ancora più interessante, basti pensare che il programma è inserito nel “computer da 100 dollari”, il progetto One Laptop Per Child di Nicholas Negroponte , ma che al momento non ha un’interfaccia in italiano.

Scratch mi sembra un programma molto interessante e particolarmente adatto ai bambini, il problema è quello di trovare dei canali di diffusione nel mondo della scuola, forse anche tu può aiutarmi nell’impresa… ;-)”

Grazie Nilocam e in bocca al lupo!


xThink: calcolatrice WYSIWYG online



xThink è una pulita calcolatrice scientifica online WYSIWYG, (What You See Is What You Get, ossia ottieni ciò che fai).

Non c’è bisogno di usare la tastiera, basta scrivere un calcolo con il mouse ed esso viene risolto. Ovviamente, per ottenere la giusta soddisfazione, sarebbe da usare con una penna ottica.

Via | MoMB


Woki: avatar animati e parlanti



Tempo fa ho dedicato un post alla sintesi vocale, recensendo Oddcast, servizio che consentiva di creare tra le altre cose avatar parlanti poliglotti.

Del tutto simile, praticamente identico, è Woki, un incredibile strumento che permette di creare personaggi parlanti da condividere in rete.

Una volta creati gli avatar possono essere ineriti in una pagina web (vedi la sidebar del blog). Essi rispondono alle mosse del mouse muovendo gli occhi e soprattutto … parlano!

Woki è un servizio gratuito, è necessario solamente registrarsi. Si puo scegliere in una vasta gamma di personaggi da personalizzare e modificare a piacimento (capelli, pelle, vestiario, accessori, sfondi, tipo di player… ).

Successivamente li doteremo della parola, registrando la voce da un cellulare, con un microfono, caricando un file audio in vari formati o digitando un testo in modo da farlo leggere da uno speaker. Ce ne sono in moltissime lingue e i lettori italiani (dal timbro di voce diverso) sono davvero “professionali”.

In sostanza con Woki si può creare un alter ego virtuale al volo, in modo semplice ed intuitivo. Gli avatar possono essere inseriti in un blog attraverso la classica porzione di codice (embed).

Le potenzialità di questo mezzo sono variegate e, sebbene sia molto divertente, non solo legate soltanto allo svago. Leggo sull’interessante blog DidaLLGo questa efficace sintesi:

Uno strumento che a primo acchito può sembrare più ludico che didattico ma che se ci pensiamo bene può offrirci diverse possibilità per creare materiali didattici per l’-learning, per le attività in FAD o da far utilizzare in attività strutturate dai nostri allievi.

Buono anche per un uso professionale ed educativo dunque. Assolutamente da provare.

Vedi anche Meez, un altro ottimo servizio per la creazione di avatar animati 3D.


Tutorum: comunità per apprendere online



Tutorom è una e-learning community in stile web 2.0, in quanto consente a chiunque di generare, produrre, condividere e far propri contenuti e lezioni sugli argomenti più svariati.

Creare, collaborare ed apprendere sono le parole chiave della piattaforma che, in modo semplice ed immediato, permette di seguire e partecipare a corsi di apprendimento online.

Tutti possono inviare guide e tutorial nei più svariati formati (testo, immagini, video). Gli argomenti sono i più disparati e suddivisi in canali: tecnologia, scuola, computer, sport, tempo libero, salute, bellezza, animali, musica…

C’è anche una versione premium a pagamento che non visualizza gli annunci pubblicitari e dove gli insegnanti possono guadagnare una percentuale sugli annunci contenuti sulle loro pagine all’interno delle classi virtuali, o chiedere un compenso diretto per le lezioni.

Tutorom è ben fatto e funzionale e, se si dispone di una buona conoscenza dell’inglese, può essere un mezzo efficace per reperire informazioni approfondite, per arricchire la nostra cultura collaborando con altre persone e per conoscere gli argomenti desiderati in modo intenso e costruttivo.


Web Docet, la podcast rassegna stampa di EduPodcast fa 35



Web Docet, rassegna stampa e web su scuola, formazione e nuove tecnologie raggiunge il considerevole traguardo delle 35 puntate.

Web Docet, distribuito in modalità podcast, si occupa di come quotidiani, web e blogosfera raccontano la scuola che cambia, con un’attenzione speciale al ruolo giocato dalle nuove tecnologie.

La rassegna, all’interno di EduPodcast, è curata dal professor Antonio Sofi (che posso ormai considerare un amico), il quale spesso dedica interesse anche ai miei blog citandone i post che più attengono al target della trasmisssione.

Ciò accade anche per l’ultima puntata, dal titolo “Contrordine studenti! Il Web che aiuta a studiare“.

Consiglio a tutti gli insegnanti e a chiunque è interessato al mondo della scuola di ascoltare i podcast, non solo per i contenuti sempre freschi ed interessanti, ma anche perchè è un modo immediato e intelligente per mantenersi informati.


E-learning Community 2.0: offresi corsi online




E-learning Community 2.0 è l’ennesimo tassello della ormai nutrita schiera delle applicazioni web 2.0 dedicate al mondo dell’apprendimento online.

Si tratta di una piattaforma che consente agli autori di creare corsi attraverso materiali didattici di vario tipo: testi, foto, video. Lo definirei come un servizio di e-learning a domanda e offerta: rete sociale e piazza di mercato allo stesso tempo.

Vi si possono trovare già corsi di ogni tipo, in gran parte gratuiti. Una volta iscritti al corso viene fornita un’agenda di lavoro, chat, libero accesso alle immagini, ai video, ai links e a tutti i materiali.

I corsi sono variegati: si va dai lavoretti di carta tridimensionali alla creazione di giochi da computer, dallo studio dei poligoni a come fare soldi cou un blog… Un motore di ricerca interno aiuta a ricercare il corso su misura che fa per noi.

Guarda il video escplicativo su YouTube.


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Maestro Alberto Scuola Primaria

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