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MyPage: il web 2.0 italiano per bambini

Grazie a Giulia Simi (collaboratrice dell’agenzia di comunicazione Intermedia), vengo a conoscenza del prossimo lancio di MyPage, così descritto:

MyPage è il primo sito italiano web 2.0 pensato per i bambini e le bambine dai 5 anni in su. Grazie a MyPage i piccoli utenti possono costruire online il loro spazio web in modo interattivo e divertente.

Con MyPage il bambino diventa protagonista nella creazione della propria pagina online: autore web e non spettatore passivo di internet. MyPage offre ai piccoli utenti un approccio creativo ed innovativo, garantendo un’esperienza di utilizzo unica, avvincente e sicura.

Le pagine degli utenti MyPage possono essere completamente personalizzate dai piccoli utenti ed arricchite usando i kidget, i giocattoli digitali che compongono le pagine di MyPage.

MyPage garantisce la sicurezza dei piccoli utenti attraverso una serie di sofisticati strumenti di controllo e monitoraggio. Grazie ad un apposito pannello di gestione è possibile, per ciascun genitore, seguire l’attività del bambino sul sito e limitare le funzionalità secondo le diverse esigenze.

MyPage include anche kidsearch, una directory di siti web per bambini visitati ed approvati.

Sinceramente sono molto attratto da questa iniziativa tutta italiana e completamente gratuita.

MyPage sarà presente alla fiera del libro per ragazzi di Bologna proprio in questi giorni.

Ulteriori notizie nel blog. Un grosso in bocca al lupo, non vediamo l’ora di provarlo!


Where Is Me? Un’altra opzione per il lifestream

WhereIsMe è un’altra opzione per mostrare il proprio lifestream online, ossia tutta la nostra attività nei blog, i microblog, i social network.

Include: Blogger, del.icio.us, Digg, Facebook, Flickr, Last.fm, LiveJournal, Netflix, Newsvine, Odeo, Twitter, YouTube e i feed RSS personali.

Si dispone poi di una pagina personale, questa la mia http://www.whereisme.com/terminal.

In questo genere di servizi mi pare che FriendFeed stia diventando il punto di riferimento principale.


FriendFeed: il servizio di punta per il lifestream

Come ho detto a proposito di SocialThing, il lifestram è una tendenza che sta avendo sempre più successo nel web 2.0.

Il lifestreaming consente di tenere traccia e di condividere gli aggiornamenti degli amici nelle reti sociali come Twitter, Facebook, Flickr, digg, YouTube, del.icio.us, Last.fm… visualizzando le attività dei propri contatti in un posto unico.

FriendFeed sta diventando il servizio di punta in tal senso, quello più maturo.

In questi giorni ha presentato due importanti novità: la funzione di ricerca interna e un comodo bookmarklet per condividere al volo i contenuti di una pagina web o di un post, immagini incluse.

In considerazione di questa continua opera di miglioramento e dal fior fiore delle blogstar americane che ne fanno uso dichiaratamente sta diventando l’applicazione di riferimento del settore lifestreaming.

Questo il mio FriendFeed.


SocialThing: lifestream, che passione!

SocialThing è un nuovo servizio per il lifestram, una tendenza che sta prendendo sempre più campo con il lancio di siti come FriendFeed e FrienFeedFeed.

Il lifestreaming permette di tracciare e condividere gli aggiornamenti degli amici nelle reti sociali come Twitter, Facebook, Flickr… semplificandone l’uso e visualizzando le attività dei propri contatti in un posto unico.

Anche MyBlogLog recentemente si è rinnovato in questo senso.

Ho ottenuto un invito a SocialThing e l’ho subito provato ricevendo un’ottima sensazione.

Semplicissimo da usare, non c’è bisogno di costruire una rete di contatti da zero, basta inserire i dati di accesso dei nostri servizi per aggregare i contenuti e le attività dei nostri contatti. Io, per esempio, ho aggiunto il mio Twitter, il mio Facebook e il mio Twitter, mentre ho evitato di inserire ciò che uso meno come Pownce, LiveJournal o Vimeo.

Mancano ancora siti importantissimi, perlomeno io non ho trovati disponibili, come del.icio.us, Digg, Last.fm, e YouTube, con i quali ormai mi confronto quotidianamente e che non possono di certo mancare. Forse dipende dalla tipologia del mio account e della fase ancora sperimentale in cui si trova SocialThing.

Da un punto di vista grafico già lo preferisco a FriendFeed.

Ho due inviti a disposizione per i primi che me li richiederanno nei commenti.


La Tag Cloud del programma del Partito delle Libertà

Sopra le 50 parole più usate nel programma del Partito delle Libertà, ripulita dai termini insignificanti.

La folksonomia , ossia la categorizzazione delle informazioni mediante l’utilizzo di parole chiave (o tag), è forse il fenomeno principale del web 2.0.

Il sito ufficiale del PDL è molto istituzionale e statico e non lascia spazio all’aspetto sociale. Possibile prelevare una toolbar e alcuni pulsanti promozionali. Disponibile una semplice tag cloud.

La nuvola di etichette è stata realizzata con TagCrowd, che genera qualche piccola imprecisione causata dalla particolarità della lingua italiana (accenti).

Vedi anche la La Tag Cloud del programma del Partito Democratico.


La Tag Cloud del programma del Partito Democratico

Sopra le 50 parole più usate nel programma del Partito Democratico, ripulita dai termini insignificanti.

La folksonomia , ossia la categorizzazione delle informazioni mediante l’utilizzo di parole chiave (o tag), è forse il fenomeno principale del web 2.0.

Il PD, nel suo sito ufficiale, si avvale di altre caratteristiche di successo del nuovo web, creando un vero e proprio network: un gruppo sulla piattaforma blogging Il Cannocchiale, un canale video su YouTube, la condivisione di foto su Flickr, Twitter.

Presto (forse) le tag cloud di altri programmi. Ai lettori lascio le proprie considerazioni personali.

La nuvola di etichette è stata realizzata con TagCrowd, che genera qualche piccola imprecisione causata dalla particolarità della lingua italiana (accenti).

Vedi anche La Tag Cloud del programma del Partito delle Libertà.


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