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Habemus ADSL!

Nuntio vobis gaudium magnum: habemus ADSL!

Dopo 25 giorni di astinenza forzata, finalmente ho la mia nuova adsl fiammante: Alice Flat a 2 mega.

Ho svolto alcuni test: velocità di download da 1970 a 2047 kbps, upload da 270 a 290 circa. Il che significa che i 2 mega della banda sono saturati alla perfezione. Farò altri test più accurati nei prosssimi giorni.

In sostanza ho acquistato ciò che mi è stato venduto: un ADSL a 2 mega pieni a 19,95 € al mese, contributo di attivazione gratuito (155 €) e 2 mesi di navigazione gratis.

Il rapporto prezzo qualità del servizio mi pare molto buono, forse il migliore in questo momento in commercio. Con la vecchia adsl a 4 mega di Tele 2 (30 € mensili) raggiungevo a malapena queste velocità.

A questo punto sono sempre in tempo a fare un upgrade con Alice, ma ne vale la pena? Perché pagare quasi il doppio (36,95 €) per avere una velocità appena superiore?

Sono contento, da oggi è un altro giorno… 🙂

Come rimanere senza ADSL

A novembre ho sottoscritto un abbonamento adsl con Fastweb (avendo questo servizio raggiunto finalmente anche la mia zona di residenza). Ho immediatamente inviato una disdetta a Tele2 tramite raccomandata AR.

Dopo numerosi solleciti, altri 2 fax, molte telefonate e alcune in****ature feroci, sono riuscito ad ottenere il distacco (un paio di giorni fa).

Ho immediatamente contattato Fastweb per sollecitare l’allaccio. Una mattina intera trascorsa al telefono prima di riuscire a parlare con uno straccio di operatore…

Considerazioni:

  • in Italia è quasi impossibile distaccarsi da un servizio;
  • ai nuovi clienti vene promesso mari e monti fino a quando non sottoscrivono un contratto, dopodiché diventano persone qualunque;
  • mi dispiace della precaria situazione dei ragazzi che rispondono nei call center, ma alcuni sono proprio idioti e maleducati;
  • passare da un servizio ad un altro significa rimanere parecchi giorni senza adsl;
  • sono un drogato di internet e approfitto di qualsiasi computer connesso alla rete per buttarmici come un tossico. Sto anche suonando ai campanelli degli amici…

Pertanto, se questo blog nei prossimi giorni non sarà aggiornato con la solita frequenza, se non risponderò rapidamente ai commenti e alle email, sapete qual’è il motivo.

5 cose che non sapete di me

La nuova facezia che sta girando per la rete si chiama Five things you don’t know about me e consiste nel descrivere 5 piccole cose non note al grande pubblico riguardante sé stessi e di linkare altri blogger per proseguire la catena. Mi unisco alla scia di Fullo e Andrea Beggi.

Ecco 5 cose che non sapete di me:

  1. Sono circondato da vinile, cds ed ogni contenitore musicale atto all’uso, non posso fare a meno della musica.
  2. Da ragazzo sono stato un discreto cestista, anche se ho dovuto interrompere la mia carriera per un periodo di circa 2 anni, a 20. Motivo? Operazione ad un polmone per un pneumo-torace spontaneo e dannatamente recidivo. Un viaggio all’inferno…
  3. In passato ho svolto i lavori più disparati tra cui: dipendente di una multinazionale americana di ricerche petrolifere; bracciante agricolo; lavapiatti in un ristorante italiano a Londra; operaio carrellista; impiegato comunale; gestore di un locale notturno…
  4. Ho una laurea (e mezzo) e tre diplomi di maturità. All’ultimo, preso da privatista, non ho studiato nemmeno un millesimo di secondo. Ho preso 44/60. Mia moglie è tuttora sbalordita…
  5. 12 giorni prima che nascesse mio figlio ho dovuto trasferirmi a 350 km da casa per motivi di lavoro per un intero interminabile anno. Mi sono ammalato di mal di stomaco…

Non linko nessuno ma passo la palla a chiunque voglia seguirmi. In modo del tutto scorretto, mi riservo di cambiare come cavolo mi pare a seconda dell’umore…
Siccome 5 sono poche ne aggiungo, fuori concorso, altre (ormai ho deciso di vuotare il sacco):

  • Sono stato a lungo fidanzato con il console italiano a Londra (una donna, ovviamente)…
  • Durante uno dei miei viaggi di studio in Spagna ho vissuto con una canadese che mangiava una cassa di aglio fritto al giorno, due australiane con il naso sempre sporco e un giapponese che si nutriva di pasta scotta, piselli e marmellata. Non stavo mai in casa ovviamente.
  • Il giorno della finale di coppa del mondo dell’82 ho avuto un pauroso incidente stradale in moto. Due amici ricoverati in ospedale, io fortunatamte illeso. Dopo una insolazione e la vittoria dell’Italia sono uscito di casa. Mi hanno tirato un secchio pieno d’acqua che, sfuggito di mano, mi ha colpito in pieno naso mettendomi ko…
  • Dal momento che ho il corpo pieno di cicatrici non mi farei mai un tatuaggio, anche se mi piacciono molto…
  • Alla scuola elementare sono stato sospeso e accompagnato a casa dalla bidella. E’ per questo che sono molto tollerante con i mie allievi.
  • Mi piace cucinare, soprattutto pesce.
  • Ho smesso di fumare da 3 anni, ma sto ingrassando paurosamente…
  • Mi sono già pentito di aver scritto questo post, in fondo sono una persona riservata.

Guillemots – Trains To Brazil

Per chi ancora non lo sapesse, sono il mio gruppo musicale preferto del momento. In questo video, che parla di terrorismo, suonano davanti ad una disattenta scolaresca costretta da un allarme ad evacuare improvvisamente l’edificio.

Tante volte volessero suonare anche alla mia scuola… Ne sentiremo molto parlare.

Anche il Sito Ufficiale della band britannica vale una visita. Un sito in Flash davvero orignale che ricolda i Beatles di Yellow Submarine nello stile grafico dei disegni.

Odio questo video

Devo ammettere che la canzoncina, gran successo di vendite in Gran Bretagna, seppur leggera, non è male, ma ogni volta che vedo questo vdeo (Smile di Lilly Allen) mi vengono i brividi.

La “stronzetta” infatti paga due balordi per distruggere per vendetta la collezione dei dischi in vinile del fidanzato dj. C’è una scena in particolare che mi fa prendere un colpo, quella in cui con un coltello rigano la superfice dei dischi.

Se penso alla mia cara, storica, preziosissima, collezione dei centinaia di albums e e di singoli che custodisco gelosamente e dei quali conosco ogni solco e perfino l’esatto punto in chi la puntina del giradischi saltava, ogni volta che la vedo mi viene voglia di strozzarla…

Sono orgoglioso di essere nato e cresciuto nella generazione del vinile, di aver vissuto e di vivere l’era del cd come una necessaria parentesi e di essermi adattato come una zecca a quella della musica digitale. Sto forse diventando vecchio?

Sesta puntata di Web Docet: “Ritorno alla scuola del futuro” (c’è anche Maestro Alberto)

E’ on line la sesta puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo Ritorno alla scuola del futuro.

Ringrazio di cuore il professor Antonio Sofi per le citazioni che mi riguardano, lo incito e lo sostengo nel suo ottimo e innovativo lavoro che propone alla comunità degli educatori. Confesso, tuttavia che mi fa un certo effetto sentire il mio nome accostato a quello di un mostro sacro qual’è Umberto Eco.

Questo il sommario:

  • In classe con l’iPod, una ricerca indaga la propensione alle tecnologie didattiche, tra tecnofilie e remore
    [Ermanno Lucchini, “In classe con l’iPod”, Io Donna, 7 ottobre 2006]
  • Umberto Eco: attenti ad Internet, la formazione è sempre e comunque un rapporto spiritualmente cannibalesco tra maestro e allievo
    [c.b., “Umberto Eco: Attenti ad Internet, troppe informazioni inattendibili”, La Repubblica, 8 ottobre 2006]
  • In un quartiere di Londra si sperimenta una “extended school” con servizi per la comunità
    [Julie Bindel, “La scuola dei miracoli”, D di Repubblica, 7 ottobre 2006]
  • La schizofrenia degli studenti-anfibi: di mattino filosofi mansueti, di pomeriggio pesci surfer
    [Alessandro Baricco, “Siamo conservatori quasi per necessità”, I Barbari, La Repubblica, 10 ottobre 2006]
  • Test dell’istituto nazionale di valutazione: i (troppi?) scivoloni degli studenti
    [Salvo Intravaia, “Il polo Nord? Più lontano del sole – ecco tutti gli scivoloni degli studenti”, La Repubblica, 11 ottobre 2006]
  • I test di valutazione rivalutano i quiz televisivi: viene naturale sbagliare
    [Massimo Gramellini, “La foresta plastificata”, Buongiorno, La Stampa, 10 ottobre 2006]
  • Una community per valutare i propri docenti: per chiarezza, popolarità, efficacia…
    [Rate my teachers]
  • … va bene valutare anche i docenti, ma come raccontare la didattica 2.0? Quattro proposte: dall’esterno, dall’interno, dall’alto e dal basso
    [David Warlick, “How do I sell this?”, 23 settembre 2006]
  • Una scuola aperta 24 ore su 24, formazione full time: accade in Australia
    [Hannah Edwards, “E-volution of schools“, The Sun-Herald, 9 ottobre]
  • Ritorno al futuro: la scuola 2.0
    [”Back to school with the class of web 2.0 – part 1” e “Back to school with the class of web 2.0 – part 2“, Solution Watch, 29 settembre e 6 ottobre 2006; Alberto Piccini,”Ritorno a scuola con le applicazioni del web 2.0 – prima parte” e “Ritorno a scuola con le applicazioni del web 2.0 – parte seconda“, 1 ottobre e 8 ottobre 2006]
  • Altro che assenza! Un caso a caso: chalksite
    [Chalksite]

Puntata davvero molto stimolane perchè, come e più del solito, ci mostra una vetrina importante sulla scuola nel mondo e propone un ricco ventaglio di mezzi e di strumenti educativi in auge in questo momento: un modo per essere “informati” nel vero senso della parola.

Ascolta la sesta puntata.

Link diretto alla pagina.

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Maestro Alberto Scuola Primaria

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