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MiniMIZE: rimpicciolire le finestre aperte nel desktop in Xp
Pubblicato da Alberto
MiniMIZE è una piccola utility gratuita che permette di rimpicciolire le finestre aperte in Windows Xp (scarica).
L’applicazione cattura un thumbnail della finestra e la posiziona sul desktop. In questo modo otterremo una serie di miniature facili da riconoscere, pronte per essere aperte con un doppio click (il click singolo manda alle opzioni di configurazione).
Il consumo della RAM è minimo e le finestrine possono essere spostate a piacimento in modo da personalizzare l’ambiente di lavoro.
Consigliato a chi vuole alleggerire la barra degli strumenti e che è solito utilizzare molte finestre aperte tra programmi vari e browser, ottenendo in aggiunta un bell’effetto grafico.
Ovviamente sconsigliato agli utenti di Vista che già dispongono dell’affascinante effetto Aero per muoversi da una finestra all’altra.
Via | VisualBeta
WebmasterEyes: mostra il PageRank del link di una pagina web
Pubblicato da Alberto
WebmasterEyes è uno strumento di monitoraggio che consente di visualizzare il PageRank di tutti i link presenti in una pagina web.
Basta inserire la URL e la pagina sarà caricata con un bottoncino che indica il PR accanto ad ogni link. Cliccandoci caricheremo la pagina relativa a quel link in WebmasterEyes e qundi possiamo usarlo anche come strumento di navigazione.
Utile per ottenere una visione globale e per valutare l’indice di PR nell’insieme, evitando di calcolarlo link per link. Per esempio posso valutare rapidamente il PR di una lista di siti, come un blogroll.
Altri due strumenti di controllo del PageRank da considerare sono Live PR e Google Pagerank Calculator.
PageRank, ossia lo strumento di dissuasione di Google
Pubblicato da Alberto
In questi giorni nella blogosfera non si fa altro che parlare di PageRank e di penalizzazioni a causa della vendita di link. La mia lo già detta a suo tempo nel Manifesto per l’abolizione del PageRank e non ho certo cambiato idea: la classifica che esso genera è del tutto adulterata.
A titolo esplicativo, riporto due interessanti punti di vista a riguardo, quello “belligerante” del buon Napolux e quello tecnico di Robin Good, entrambi illustri vittime di Google. Mi preme tuttavia lasciare una considerazione personale.
Il padrone della rete, Google, si limita ad eseguire alla lettera la politica di qualsiasi impresa commerciale, vuole mettere alla corda i concorrenti con tutti i mezzi a sua disposizione. Evidentemente sta usando il PR come mezzo di dissuasione.
Se nel tuo blog vendi link di testo di Text Link Ads o simili, automaticamente Google ti abbassa il PR: il PR è un indice di Google, non di internet.
Non capisco quindi chi si inalbera, Google è un gigante ma non è l’autorità assoluta di internet, come non lo è Microsoft per il mercato del software. Chi pensa di battersi contro per una rete migliore e più giusta conduce la battaglia di Don Chisciotte.
Pertanto le ovvie possibilità di scelta sono due:
- mi interessa il PR, allora faccio di tutto per sottostare alla policy di Google;
- me ne infischio del PR e continuo a vendere link di testo.
La confusione si genera quando si mescola il PageRank alle classifiche della blogosfera. Queste non saranno mai e poi mai perfette e si può discutere se includere l’indice di Google come autorevole sistema di valutazione oppure no.
Una brutta gatta da pelare per i SEO professionisti…
Intanto l’attesa attualizzazione generalizzata del PR deve essersi completata e stamattina ho scoperto che questo blog è passato da PR4 a PR5.
Un paio di link per calcolare il PR: Live PR e Google Pagerank Calculator.
WiseMapping e Mappio: due strumenti per le mappe mentali
Pubblicato da Alberto
WiseMapping è l’ultimo strumento per il mind mapping online con il quale creare facilmente mappe mentali e concettuali.
L’applicazione non offre nulla di nuovo rispetto agli strumenti già disponibili nel web ma è comunque ben fatto.
I diagrammi risultanti sono chiari, ci sono molte opzioni tra cui spicca la possibilità di trascinare e lasciare gli elementi.
Ci sono anche efficaci strumenti di editing: colori e fonts di tutti i tipi e ombreggiature. Purtroppo manca la funzione dell’inserimento delle immagini e delle icone.
Le mappe possono essere etichettate, salvate ed inserite in una pagina web. Si possono invitare persone a collaborare proprio come accade in Mind42 e Mindmeister.
Il servizio, al momento è in fase beta ad invito.
Segnalo anche Mappio, un sistema alla YouTube dove creare una mappa da un testo, condividere e pubblicare mappe mentali.
Ben fatto, vi si possono inserire immagini, icone e links. Si distingue per il pieno controllo delle opzioni di editing e per la flessibilità d’uso. C’è anche una guida articolata su come procedere alla creazione passo per passo.
Ad ogni mappa corrisponde una pagina con link diretto all’immagine e codice HTML per inserirla in una pagina web in vari formati.
Un servizio davvero ottimo (un esempio sotto).
A proposito di mindmapping, colgo l’occasione per segnalare anche WikiMindMap, un efficace sistema di ricerca per Wikipedia capace di visualizzare i risultati della ricerca attraverso una mappa mentale.
Il punto sui principali strumenti per la costruzione di mappe mentali online:
Mayomi, una delle prime proposte di questo genere, è ormai offline.
Sketchcast: lavagna virtuale online
Pubblicato da Alberto
Ho letto circa una decina di recensioni su Sketchcast, in inglese, spagnolo e italiano, dove l’applicazione viene definita nei modi più disparati: strumento per disegnare e fare schizzi, registratore di disegni, strumento per creare presentazioni, per inserire disegni nei blog, per condividere idee e appunti in forma grafica, screencasting creativo, lo YouTube degli schizzi.
In effetti è un po’ di tutto questo. Si tratta infatti di un’applicazione web che ci fornisce un’area, una sorta di lavagna virtuale, in cui si può disegnare e scrivere con il mouse ciò che si vuole. Tutto il nostro lavoro viene registrato e si può anche aggiungere un commento audio.
Una volta terminato lo Sketchcast, possiamo salvarlo, pubblicarlo, condividerlo, inviarlo per posta elettronica ed inserirlo in una pagina web tramite codice.
L’utente registrato (come in tutte le reti sociali degne di tale nome) può valutare e votare i lavori degli altri, lasciare commenti e sottoscrivere i vari canali personali tramite rss.
Sketchcast (disponibile anche in italiano) è munito di alcuni semplici strumenti grafici (paletta colori, testo) e di un pulsante che consente di fermare la registrazione in modo da modificare la creazione o correggere un errore.
Non è difficile immaginare un suo utilizzo anche in campo didattico, non solo per l’apprendimento a distanza, ma anche per sostituire ed integrare l’ormai generalizzato uso di PowerPoint nelle lezioni multimediali via computer o via web.
Come ho già scritto nel titolo, Sketchcast potrebbe benissimo essere usato da insegnanti, uomini d’affari e formatori di vario genere come pura e semplice lavagna virtuale in cui il mouse sostituisce i classici gessetti.
Via | Google Blogoscoped
Manifesto per l’abolizione del PageRank
Pubblicato da Alberto
Il PageRank di Google non viene aggiornato dallo scorso aprile. Di solito è attualizzato ogni tre mesi e quindi c’è un grande ritardo.
Forse Google ha deciso di eliminare il Page Rank? Magari!
Penso infatti che molti blogger e webmaster sarebbero a favore della sua abolizione, poiché ormai la classifica che esso genera è del tutto adulterata e visto che lo stesso Google ha contribuito nell’irrefrenabile opera di degrado del suo famoso indice di popolarità.
Se originariamente il PageRank intendeva valorizzare un sito internet in base a i link ricevuti, ora, a causa della deprecabile pratica dello scambio di link per interessi commerciali, la sua efficacia è fasulla, non corrisponde alla realtà.
Non mi riferisco tanto allo scambio di link tra blogger che hanno interessi comuni più o meno vaghi (anche se qualcuno mostra di esagerare), quanto alle opinabili strategie che spingono al mercantaggio dello scambio di link o, addirittura, alla compravendita.
Tutto ciò ha prodotto in Rete un panorama adulterato e confuso. Google in passato ha provato a limitare questa pratica generalizzata, in modo anche traumatico cancellando l’indicizzazione di alcuni siti web.
Il Page Rank è stato per Google la classica zappata nei piedi, l’ingresso in un vicolo cieco.
Spero che il ritardo del suo aggiornamento sia dovuto alla decisione di eliminarlo o perlomeno alla volontà di di trovare una strategia più pulita e trasparente per valutare il “rango” di una pagina web.
Una delle figure responsabili di Google, Matt Cutts, non lascia ben sperare parlando soltanto di un ritardo.
Questo blog, nel momento in cui scrivo, è l’unico dei primi cento nella classifica di BlogBabel con PR 4. Non che m’interessi particolarmente scalare posizioni, ma, in considerazione del valore assegnato a questo indice, penso sia un mezzo miracolo.
Se il Page Rank continuerà ad essere usato da Google così come è strutturato continuerà a proliferare anche l’usanza dello scambio e della compravendita di link: è un fatto fisiologico e naturale.