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Vocaroo: registrare audio via internet e condividere al volo il messaggio vocale con un link o codice QR
Pubblicato da Alberto
Vocaroo è una semplice applicazione web che consente di registrare audio via internet e condividere al volo il messaggio vocale con un link nei social, via mail, tramite codice QR da scansionare con lo smartphone o in in qualsiasi altro modo immaginabile.
Non esiste nulla di più semplice: basta concedere l’accesso al microfono del device che stiamo usando, computer, notebook, tablet o smartphone, cliccare sull’apposito pulsante e procedere alla registrazione.
È anche possibile caricare un file audio già pronto che vogliamo condividere, ad esempio un mp3.
Conclusa l’operazione lo strumento fornisce il link da copiare e i pulsanti per condividere il messaggio direttamente su Reddit, Twitter, Facebook, WhatsApp e via email.
L’audio può anche essere incorporato in una pagina web tramite codice embed e cancellato (ciò è possibile utilizzando lo stesso browser web in cui è stato creato).
Vocaroo è un servizio che esiste ormai da tanto tempo, tant’è che lo avevo già recensito nel 2008.
Tuttavia ad oggi si è rinnovato inserendo pubblicità solo nel link condiviso e non più nella sua homepage.
Da tenere presente che Vocaroo cancella automaticamente i messaggi dai suoi server se non vi si accede per un periodo di alcuni mesi. Gli audio quindi andranno persi e dunque non è il caso di usare questa applicazione per qualcosa di importante e duraturo.
Lo strumento pertanto può tornare molto utile nella Didattica a Distanza e se una scuola intende usarlo per esempio all’interno di Gsuite, per averlo completamente privo di pubblicità, una possibile soluzione è che l’amministratore del cloud blocchi tutte le richieste al dominio pubblicitario di Google: pagead2.googlesyndication.com.
Inoltre, poiché Vocaroo non collega in alcun modo le registrazioni a informazioni di identificazione personale, non è possibile richiedere la cancellazione di tutte le registrazioni relative a un individuo.
Infine, se ci sono registrazioni specifiche che desideriamo rimuovere, possiamo inviare una richiesta di cancellazione direttamente a alla mail del sito. Tali richieste associate a un indirizzo di posta elettronica della scuola o istituzione hanno massima priorità.
Vocaroo è un servizio del tutto gratuito che non richiede registrazione.
Liveworksheets: web app utile per la Didattica a Distanza per trasformare documenti di carta o digitali in schede ed esercizi interattivi online
Pubblicato da Alberto
Liveworksheets è una web app utile per la Didattica a Distanza per creare esercizi e libri interattivi a partire da schede DOC e PDF, immagini JPEG e PNG, fogli di lavoro stampabili.
In pratica il tool trasforma fogli di carta digitalizzati sotto forma di foto e documenti in esercizi interattivi online.
L’insegnante pertanto può realizzare esercizi da somministrare ai propri allievi che si possono anche correggere sempre via internet.
Gli esercizi, di diversa tipologia, sono facilmente condivisibili e si possono fruire in tutti i tipi di device: computer, tablet e smartphone.
Si possono inserire contenuti video, audio, link ed è possibile impostare l’autocorrezione in modo da offrire un feedback immediato agli alunni, i quali hanno la possibilità di inviare risposte.
Gli esercizi, o addirittura i libri digitali che li contengono, possono essere resi pubblici, mantenuti privati e condivisi nei canali social.
Il libri, che non sono altro che contenitori di esercizi, veri e propri quaderni operativi ed eserciziari online che permettono di avere a disposizione un archivio di attività ben strutturato, sono anch’essi del tutto personalizzabili.
Liveworksheets necessita di registrazione gratuita per essere usato dagli insegnanti, ma anche gli studenti possono creare account ed accedere alla classe virtuale del docente. Anch’essi possono aggiungere contenuti per la correzione e addirittura registrazioni audio.
Lo username usato per l’account sarà anche il nome dell’autore e non può essere modificato.
Una volta caricato un file nel sistema può essere reso interattivo tramite l’inserimento di box, griglie e caselle al suo interno, con domande ed altri contenuti.
Il worksheet può anche essere titolato e modificato nella grafica per renderlo più accattivante e fruibile.
I materiali possono anche essere modificati in qualsiasi momento e si possono usare anche quelli realizzati da altri utenti.
Live Worksheets già dispone di contenuti in tutte le discipline, anche in Italiano.
Come detto gli esercizi permettono l’auto correzione degli alunni, i quali possono, dopo la compilazione delle schede, inviare le risposte all’insegnante e verificare la correttezza delle risposte. Il tutto all’interno del sistema senza usare mail e dati sensibili.
Alcune delle tipologie degli esercizi che si possono creare sono le seguenti:
- esercizi di completamento testi
- quiz a risposta multipla
- quiz di abbinamento di immagino e testi
- esercizi di ricerca di parole
- ricerca di parole e domande a risposta aperta
- esercizi di unione tramite linee di testi e immagini
- strumenti di ascolto e di dettatura vocale (utili per i DSA e BES in particolare, ma non solo)
Lo strumento, pertanto, è adattabile a tutti gli ordini e gradi di scuola e la versione gratuita di Live Worksheet consente di creare un massimo di 30 schede interattive.
Pagina Facebook Liveworksheets: https://www.facebook.com/liveworksheets/
Video tutorial in Italiano di Simona Ilot:
Video tutorial in Italiano di Gianna Molina
Video tutorial in Italiano di Gisella Cossano:
Video tutorial in Italiano di Teacher Carmen:
Aggiungo il link alla registrazione del webinar gratuito: di Aretè Formazione (1.37oreh di durata) webinar gratuito: Crea esercizi interattivi con Live Worksheets
whiteboard.fi: lavagna virtuale online interattiva per insegnanti e classi di studenti
Pubblicato da Alberto
whiteboard.fi è una ottima lavagna virtuale online interattiva per insegnanti e classi di studenti.
Si tratta di uno strumento completo ed efficiente che può risultare comodo nella Didattica a Distanza.
Permette infatti di creare al volo una classe virtuale senza nemmeno accreditarsi e creare un account.
Il maestro o il professore che inizia la lezione genera in automatico un link da condividere con gli alunni di tutta la classe tramite il quale possono accedere alla sessione tramite il browser del computer o attraverso i loro dispositivi mobili, tablet e smartphone.
Ci sono solo due pulsanti nella home: il primo, “new class“, dedicato ai docenti, consente di creare il link alla lavagna condivisa di classe; il secondo, “join class“, permette agli studenti di accedere tramite un apposito codice che sarà appunto fornito dall’insegnate.
Una volta creata la stanza, il docente avrà la possibilità di riprendere la lezione in un secondo momento utilizzando lo stesso URL con il pulsante “resume class“.
Il link è come questo https://whiteboard.fi/xyz dove gli ultimi caratteri sono il codice della stanza condivisa e l’insegnante, a questo punto, potrà fare lo switch tra la sua lavagna e le attività mostrate dagli studenti in tempo reale tramite i loro device e vedrà tante piccole lavagne quanti sono gli alunni che partecipano.
whiteboard.fi offre tutti gli strumenti di base per il disegno, l’inserimento di forme, linee e colori la scrittura. Ovviamente sarebbe preferibile usarla con dispositivi touch screen.
L’utilizzo della web app in definitiva può risultare molto interessante anche e soprattutto per i bambini più piccoli nella DaD.
Da notare che il creatore della stanza ha il controllo di tutte le lavagne degli alunni e può cancellarle con un solo click, nascondere i loro nomi e chiudere la stanza della sessione di lavoro e di studio.
L’aspetto davvero utile è che il bambino o il ragazzo per seguire la lezione accede senza inserire nessuno dei suoi dati sensibili, ma semplicemente tramite il codice generato dal sistema fornito dal docente.
Vedi il mini video tutorial introduttivo:
Si tratta di un software basato sul web ancora in fase di sviluppo e nuove funzionalità verranno aggiunte in futuro, come la possibilità di creare account premium dedicati agli insegnanti in grado di gestire URL di stanze permanenti, il caricamento di immagini di sfondo della lavagna, il salvataggio delle lavagne di classe in formato immagine e la possibilità di mandare risposte alle attività degli studenti.
whiteboard.fi è uno strumento gratuito e di libero accesso senza alcuna limitazione.
Visite e tour virtuali ai musei di tutto il mondo raccolte in una sola mappa
Pubblicato da Alberto
virtualmuseums.io è un sito che raccoglie i link alle visite virtuali dei musei di tutto il mondo in una sola mappa.
Si tratta di un’utile risorsa educativa in questi tempi di quarantena forzata dovuta al Covid-19 da suggerire anche per la didattica a distanza.
I tour virtuali consentono di entrare dentro il museo e visualizzare le opere, le gallerie e i manufatti come se fossimo presenti di persona.
Alcuni musei virtuali, tuttavia, non offrono veri e propri tour ma soltanto l’esplorazione una parte delle loro collezioni online.
La mappa proposta non è completa ma presumibilmente sarà costantemente aggiornata anche perché è possibile segnalare i musei mancanti.
Cliccando sui pin della mappa possiamo vedere un’anteprima con la descrizione del museo ed iniziare il tour cliccando sul alla visita virtuale del museo corrispondente.
Aggiungo sotto i link diretti ad alcuni dei più famosi musei del mondo
- Pinacoteca di Brera – Milano
- Galleria degli Uffizi – Firenze
- Musei Vaticani – Roma
- Museo Archeologico – Atene
- Prado – Madrid
- Louvre – París
- Metropolitan Museum – New York
Didattica a Distanza e diritto alla disconnessione ai tempi del Covid-19
Pubblicato da Alberto
Non sono uno psicologo, non sono un legislatore, sono solo un insegnante sovraccarico di responsabilità, a maggior ragione in questi tempi di emergenza dovuti al Covid-19, e come tale parlo delle mie sensazioni personali.
Sono anche un blogger della prima ora, un esperto di internet se volete. I miei siti sono online ormai dal lontano 2005, pertanto credo di avere una certa esperienza riguardo alle dinamiche di fruizione ed utilizzo del web.
Nasceva Twitter ed eravamo in quattro gatti a raccontare come funzionava, Facebook era un orto coltivato da pochi intimi lontanissimi fisicamente tra loro; il 6 ottobre 2010 veniva fondato Instagram ed io lo recensivo già il 16 ottobre di quell’anno in Italiano. Insomma, ne ho vista di acqua scorrere sotto i ponti…
In un mondo di grafiche 1.0, in cui i siti di interesse scolastico erano statici, pieni di luccichii, immagini glitterate e gif animate, noi eravamo quelli del web dinamico e condiviso, eravamo quelli del web 2.0.
Allora i blogger erano come gli youtuber di adesso, ovvero i primi a veicolare informazioni e a divulgare notizie nel web, ovviamente con velocità di connessione a 54 mps…
Eravamo le mosche bianche del web e, coincidenza del caso, alcuni di questi miei amici di un tempo lontano sono ora diventati addirittura dirigenti scolastici!
Fatta questa dovuta premessa e visto che parlo da osservatore a titolo personale, senza riferimento alcuno a persone che conosco direttamente, posso affermare che sono sbalordito e stordito dal flusso enorme di informazioni che in questo momento arrivano al mondo della scuola, soprattutto nei canali social, riguardo alla Didattica a Distanza e in particolare a noi insegnanti, al punto tale che non sono neanche più desiderate, non le controlliamo più, né le cerchiamo, siamo solo costretti a subirle.
Ė tutto un susseguirsi di webinar, tutorial, video, guide di ogni tipo, talvolta molto utili ma spesso superflui, fatti male e privi della tutela dei dati personali e della privacy delle persone coinvolte. All’improvviso siamo tutti diventati video maker ed esperti di cloud….
Si è innescata persino una dinamica di mercato tra le aziende del settore, che fanno bene a coltivare i propri interessi e a proporre soluzioni, e privati che fiutano una specie di tornaconto personale per incrementare il proprio business.
I media ci informano che assistiamo a videolezioni con alunni che disturbano o a veri e propri casi di cyberbullismo nei confronti dei prof, danno notizia della condivisione dei link delle videoconferenze “aperte” nelle chat personali degli studenti al solo scopo di intromettersi per mostrare oscenità e turpiloqui, di genitori spioni e maleducati, di chi si è inventato account fake come operatore Google per entrare nel sistema, di presidi che fanno riunioni collegiali in video conferenza con tanto di votazione e delibere, di chi vuol abolire le vacanze scolastiche, il giorno libero e le feste comandate in nome della DaD e chi più ne ha più ne metta. Questo circuito vizioso è sotto gli occhi di tutti o almeno di chi lo vuol vedere.
I miei dubbi dunque sono questi: chi disciplina all’interno delle scuole il flusso delle informazioni? Sono stati fissati paletti sul sacrosanto diritto alla disconnessione? Ė stata informata la comunità scolastica delle regole che l’istituzione si è posta o meno?
In ogni scuola, soprattutto, dagli Istituti Comprensivi in giù, considerata la diffusa (fino a ieri) idiosincrasia per l’informatica, ci sono figure di sistema che sopportano un cumulo di ruoli tecnologici molto pesante e non sempre riconosciuto: gestore del sito web, animatore digitale, funzione strumentale al POF, redattore di progetti PON, amministratore del cloud, tecnico informatico, formatore a distanza… Proprio come il famoso Mister Wolf di tarantiniana memoria!
Il peso della situazione di emergenza che viviamo, l’enorme carico di responsabilità, molto spesso ricade proprio sulle loro spalle, con conseguenze che non sono facili da immaginare neanche per chi vive la scuola da dentro.
Ė tutto un susseguirsi di telefonate, mail e chat: quella della DaD, quella del plesso, quella con i rappresentanti di classe, quella con i gruppi docenti, quella delle commissioni tecnologiche, quelle private dei colleghi e via dicendo. Insomma è un circolo vizioso che non ha mai fine, non ha orari, sempre disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7 alla settimana.
Dobbiamo essere sempre pronti a rispondere, anche fuori servizio, senza pensare che sia un’azione di disturbo, con la conseguenza che risulta ormai impossibile riuscire a conciliare il lavoro con la nostra vita privata.
Tutto questo è una follia che va regolamentata al più presto dalla normativa scolastica in modo serio, non solo dalla contrattazione integrativa d’Istituto: quel poco che ha già previsto il legislatore non basta più.
Sempre connessi, insegnanti e famiglie sono costretti a subire la perdita della propria intimità, della propria vita personale, affettiva e familiare. Il tempo ci viene rubato, sottratto da una concezione dello smart working che di smart ha davvero ben poco.
In ogni famiglia c’è un parente malato, ci sono bambini piccoli da accudire, ci sono vecchi da aiutare o affidati a badanti da sostenere, ci sono persone disabili, ci sono problematiche interiori di ogni genere, in un tempo in cui risulta difficile persino fare la spesa…
A mio avviso, è giunta l’ora di staccare la spina e di fare una pausa di riflessione profonda sul senso di questo burnout collettivo auto indotto, sul valore effettivo di tale euforia di massa, sulla forzata iperconnettività ed esposizione mediatica a cui siamo sottoposti.
Noi insegnanti facciamo cose che non sono previste neanche lontanamente dal nostro contratto di lavoro e vige una grande incertezza sulle regole della privacy, mai labili e vaghe come oggi.
C’è inoltre da fare i conti col carico emotivo enorme da sopportare nel rapporto a distanza insegnanti-insegnanti, insegnanti-famiglie e nel dialogo insegnanti-studenti. Di fronte alle confidenze struggenti di una mamma impensierita e allarmata o alle preoccupazioni intime di un ragazzino, siete disposti a rinunciare all’empatia che si genera in questi momenti di difficoltà o la vostra coscienza vi dice che è necessario rispondere in modo rassicurante ed esaustivo misurando attentamente le parole con un briciolo di umanità?
E poi, siamo così convinti che il nostro sforzo arrivi a tutti? Ricordiamoci che c’è chi può e chi non riesce, c’è chi non vuol essere nemmeno raggiunto, chi non ha i mezzi tecnologici per farlo, chi non possiede un computer, un tablet o una stampante e nemmeno una connessione ad internet. L’inclusione di tutti, il sostegno pedagogico alle famiglie (e spesso anche morale) sono obblighi etici irrinunciabili, per quanto mi riguarda.
In pratica le scuole al momento fanno solo una Didattica di Emergenza e non una Didattica a Distanza strutturata e (almeno in parte) pianificata dall’alto.
Se le tematiche del diritto alla disconnessione sono attuali da una manciata di mesi, ora più che mai, ai tempi bui della pandemia, diventano cogenti e improcrastinabili.
C’è bisogno di tutela e di fissare limiti ben precisi, per il bene comune di tutti.
Scrivo questo post il 7 aprile 2020, giorno in cui viene annunciato il decreto scuola dovuto all’emergenza Covid-19, in cui la DaD viene indicata come unico sistema per concludere l’A.S. in corso e forse per iniziare anche il prossimo.
Il tutto in presenza di una normativa vaga e in costante aggiornamento, quando per stessa ammissione del ministro preposto si rivelano “lacune nella digitalizzazione” al vertice del Ministero, figuriamoci a ricaduta quali mancanze possono esserci negli USR, negli USP e nelle scuole stesse!
Mi chiedo allora, quali strategie e investimenti sono in programma per rimuovere gli ostacoli e garantire l’accesso a internet a tutti? E se la DaD diventa pratica obbligatoria, quali mezzi e piattaforme lo Stato intende mettere a disposizione della comunità scolastica?
La Didattica a Distanza rappresenta ormai la chiave di volta nel mondo della scuola, un punto di non ritorno, e le mie sono solo alcune delle domande che presto avranno bisogno di risposte certe da parte delle Istituzioni.
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Open Peeps: immagini di disegni a mano di libero utilizzo per creare scene di persone e progetti di qualsiasi tipo
Pubblicato da Alberto
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